Tu mi cammini a fianco,
Signore. Orma non lascia in terra il Tuo
passo. Non vedo Te: sento e respiro
la Tua presenza in ogni filo d’erba,
in ogni atomo d’aria che mi nutre.
Per la rédola scura in mezzo ai prati
alla chiesa del borgo
Tu mi conduci, mentre arde il tramonto
dietro la torre campanaria. Tutto
nella mia vita arse e si spense, come
quel rogo ch’or divampa ad occidente
e fra poco sarà cenere ed ombra:
solo m’è salva questa purità
d’infanzia che risale, intatta, il corso
degli anni per la gioia
di ritrovarti. Non abbandonarmi
più. Fino a quando l’ultima mia notte
(fosse stanotte!) non discenda, colma
solo di Te dalle rugiade agli astri;
e me trasmuti in goccia di rugiada
per la Tua sete, e in luce
d’astro per la Tua gloria.



 
Da “Fatalità” di Ada Negri
   

 

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