La vita è una scuola

 

 

 

Un fanciullo andò a scuola. Egli era molto piccolo e non conosceva che ciò che aveva succhiato col latte materno. Il suo Maestro (che era Dio) lo mise alla prima classe inferiore dandogli queste lezioni da imparare: tu non ucciderai, tu non farai male ad alcuna cosa vivente, tu non ruberai… L’uomo non uccise, ma era avido e rubò. Alla fine della giornata (quando la sua barba era divenuta grigia, quando la sua notte sopraggiunse) il Maestro (che era Dio) gli disse: “Tu hai appreso a non uccidere, ma le altre lezioni non le hai imparate; tornerai a scuola domani.”

L’indomani egli tornò piccolo fanciullo, e il suo Maestro (che era Dio) lo mise nella classe un poco superiore e gli diede queste lezioni da imparare: tu non farai male ad alcuna cosa vivente, tu non ruberai, tu non ingannerai il tuo prossimo.

L’uomo non fece male a nessuno ma ingannò e rubò. Quando venne la sera della sua giornata (quando la sua barba fu divenuta grigia, quando la notte sopraggiunse) il Maestro gli disse: “Tu hai imparato ad essere pietoso, ma le altre lezioni non le hai imparate: ritorna a scuola domani”

Di nuovo al domani, egli ritornò piccolo fanciullo; il Signore lo mise in una classe ancora un poco superiore e gli diede queste lezioni da imparare: tu non ingannerai, tu non ruberai, tu non desidererai la roba d’altri.

Alla fine della giornata (quando la sua barba era divenuta grigia, quando la notte sopraggiunse) il Maestro (che era Dio) gli disse: “Tu hai imparato a non rubare, ma le altre lezioni non le hai apprese; torna domani ancora a scuola figlio mio.”


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