Il più famoso dei labirinti
appartiene alla mitologia greca, ed è quello fatto costruire
da Minosse a Cnosso,
grazie all’arte di Dedalo.
All’interno del labirinto,
imprigionato, attendeva il Minotauro (mostruoso frutto del tradimento
di Pasifae, moglie di Minosse), che verrà ucciso da Teseo con
l’aiuto di Arianna, che grazie ad un filo fornito da quest’ultima
ritroverà la via d’uscita.
Qui
il Minotauro sta a rappresentare l’istintualità animale
dell’uomo, le forze basse, collegate alla terra, al piano fisico,
i nostri desideri, le brame peggiori; nel profondo del nostro essere
vi è qualcosa che è necessario uccidere per poter passare
oltre, per giungere ad un livello superiore.
Quanti pensieri affollano la nostra mente ogni giorno?
Una miriade, per lo più scoordinata, di cui non ricordiamo nemmeno
la provenienza ed il risultato. Pensieri che si susseguono in un andirivieni
di curve ed angoli e che, come nel labirinto di Minosse, si perdono
nelle pieghe della nostra mente. Occorre, quindi, il filo d’Arianna
che ci tragga in salvo, cioè la Forza, il Discernimento, la Saggezza
che ci portino a dominare e a convogliare gli stessi perché,
quando non sono controllati, prendono strade impreviste e spesso senza
via d’uscita.
Molte volte noi siamo imprigionati in schemi mentali che ci impediscono
di affrontare lucidamente i problemi ed ecco che allora, all’uomo
comune e privo di fede, ogni ostacolo appare insormontabile e la vita
con i problemi che la quotidianità sempre riserba, ci sembra
un vero e proprio labirinto in cui districarsi risulta impossibile.
Occorre quindi elevare i nostri pensieri e modi di concepire; avremo
così una visione più chiara (perché dall’alto)
e troveremo il giusto equilibrio e il corretto egresso da situazioni
che prima ci apparivano irrisolvibili.
Ed ecco che quindi il filo di Arianna è l’aiuto divino,
la Provvidenza, ma anche la rappresentazione delle Virtù, le
sole capaci di difenderci dai trabocchetti tesi dal nemico.
Per vincere e riuscire nell’Impresa la nostra
Fede ed il nostro Proposito devono
essere certi e altrettanto salda deve essere
l’Umiltà; rischieremmo altrimenti di fare come
Icaro, le cui ali lo hanno si portato ad alzarsi, ma le poco salde virtù
e la superbia lo hanno portato a nuova precipitazione.