Con questa frase il Cristo manifestava il tempo nuovo. È
una delle innumerevoli espressioni da Lui proclamate e destinate
a chi “aveva orecchi per intendere”.
In questi nostri anni possiamo constatare quanti sono gli
annunci e le trasmissioni televisive e radiofoniche che si
occupano del cosiddetto mondo occulto o esoterico.
Una miscellanea confusa, senza capo né coda, che si
preoccupa soprattutto dell’audience piuttosto che di
diffondere, per il bene comune, una conoscenza seria dei fatti.
Siamo purtroppo ancora legati ai luoghi comuni. Se non vengono
interpellati degli opinionisti di dichiarata fama: scienziati,
filosofi, docenti universitari, prelati e cardinali piuttosto
che psichiatri e giornalisti prestigiosi, non si dà
credito a ciò che sta avvenendo sempre più frequentemente
nel mondo, cioè la manifestazione imperiosa dell’invisibile
tra noi.
“Nulla vi è di nascosto che non sarà
reso manifesto!” (Mc.IV, 22). Altra locuzione
emblematica del Signore.
Dunque,
pur dovendoci mantenere prudenti e ragionevoli su ogni qualsivoglia
notizia strabiliante, dobbiamo raggiungere quel discernimento
e quello spirito critico indispensabile per distinguere i
fatti stessi senza lasciarci influenzare da questa o quell’altra
mente.
Ogni commento, invero, porta la firma ed il filtro dell’intelletto
che lo promuove e l’evoluzione che lo precede. Non è
detto che solo il nome altisonante o conosciuto di un individuo
debba essere garanzia per una risposta chiara ed ineccepibile
rispetto alla verità.
Nella storia del genere umano abbiamo milioni e milioni, per
non dire miliardi, di pensieri e di sintesi filosofiche che
pretendono di trasmetterci il vero. Ma, come menzionato nell’argomento
“Il percorso
iniziatico del sé” e nel “nosce
te ipsum”, la verità è dentro l’uomo,
perché essendo ad immagine e simiglianza di Dio, ne
ha pure la relativa sapienza.
Come mai, infatti, quando abbiamo degli individui veramente
illuminati (e purtroppo sono ancora molto pochi!) le risposte
ai vari problemi e misteri coincidono tutte?
È desolante ascoltare e vedere continuamente affrontare
argomenti tra i più svariati come: l’esistenza
dopo la morte, le esperienze fuori dal corpo, le manifestazioni
di entità, gli avvistamenti di UFO, i segni di tutti
i tipi come i cerchi nel grano, senza parlare delle varie
apparizioni mariane ammonitrici (per esempio quella di Medjugorje)
e non rendersi conto che esiste un mirabile filo conduttore
che lega il tutto!
Siamo troppo miopi, e nella foga di analizzare la parte perdiamo
di vista la totalità. È come prendere in esame
solamente una tessera del mosaico e perdere la veduta di insieme.
Viene alla mente il metodo di indagine utilizzato fin qui
dalla medicina. Ogni parte del corpo è stata frazionata
e destinata ad una specializzazione. A lungo andare si perde
di vista l’intero che è l’uomo e la concatenazione
tra fisico, psiche e spirito di cui ci ha parlato molto bene
il notissimo chirurgo americano Alexis Carrel con il suo celeberrimo
libro best seller “L’uomo questo sconosciuto”.
È arrivato il tempo in cui è assolutamente necessario
smettere di essere dei superficiali materialisti con il salvacondotto
della Scienza e della Fede, continuando come un vecchio grammofono
a percorrere lo stesso solco senza nessun volo coraggioso
fuori dal seminato, come le aquile che affrontano i cieli
aperti.
Non siamo soli! Prima di noi, una seppure esigua schiera di
ricercatori, ha trovato la sintesi della vita e, illuminata
dalla Sapienza Divina che tutto regge, ha esperimentato che
unicamente facendoci piccoli ed umili possiamo
sperare di cominciare a capire qualcosa di più. Avanti
dunque! Non temiamo il nuovo!
L’Eterno
è con noi, come dimostra il mirabile cantico di Maria
(Lc.1,51) detto anche Magnificat:
[…]
(Egli)…dà prova della Sua Potenza,
distrugge i superbi e i loro progetti,
rovescia dal trono i potenti,
rialza da terra gli oppressi.
Colma di beni i poveri,
rimanda i ricchi a mani vuote… […]
Verrà
tempo, e questa non è facile retorica, che tutto sarà
spiegato e scoperto. Ma fino a che l’uomo vorrà
crogiolarsi nella propria cecità, presumendo invece
di vederci chiaro, continuerà la propria corsa verso
il baratro dove si accorgerà troppo tardi del suo errore.
Ecco perché i ciechi diventeranno ancora più
ciechi. È la negazione aprioristica di chi, arroccato
sui propri presupposti scientifici o religiosi non vuole demordere
e pretende che l’Universo si pieghi ai suoi piedi perché
tutto combaci con ciò che ha studiato.
C’è una risposta a tutto e non serve essere dei
dotti per entrare nella Conoscenza.
Il nostro pensiero conclusivo va a Gesù che disse:
“[…]
Ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra;
perché Tu hai nascosto queste cose ai grandi e ai
sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli. Si, Padre,
così Tu hai voluto [...]” (Mt.XI, 25-26).
“[…] Poi Gesù si voltò verso
i discepoli, in disparte, e disse loro: “Beati voi
che potete vedere queste cose perché vi assicuro
che molti profeti e molti re avrebbero voluto vedere quel
che voi vedete ma non l’hanno visto. Molti avrebbero
voluto udire quel che voi udite ma non l’hanno udito”
(Lc.X, 23).
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